Campionati Italiani Tennis Torre dell'Orso
Torre dell’Orso (LE) – (dd) Ha pensato bene Paolo Carli a proporre un nuovo regolamento. Chi partecipa, a prescindere dagli interessi di squadra, deve comprendere che un campionato vale solo se stimola future partecipazioni. Il concetto, seppure con qualche distinguo, è stato assimilato e il campionato è stato giocato con nuove regole per l’avvio di una ripresa che dovrà svilupparsi nel tempo.
Fatta la premessa passiamo al torneo. Otto i titoli assegnati tra i quali, per la prima volta, il doppio misto.
Nei 18/40, una sorta di categoria “open” con l’assoluto in palio, Di Mango ha visto avverarsi la profezia del non c’è due senza tre. E non è che tutto fosse già scritto. Anzi. Già l’avversario, Nicola Pirro, più che mai deciso a riscattare il precedente negativo di Olbia, poi la condizione fisica non delle migliori causa un periodo di tensione, ma questo riguarda la vita privata.
Niente di meglio di un terzo scudetto per ritrovare serenità e con essa le parole migliori: “Assai più difficile la finale di quest’anno. Nicola è un ottimo giocatore con un livello di gioco superiore alla media degli avversari incontrati in passato. Sono convinto che prima o poi sarà lui a vincere il titolo, se lo meriterebbe”. E la battuta finale con sorrisetto (la ritrovata serenità): “….ovviamente sperando che in finale ci sia qualcun’altro!”.
Sarà stata la tensione o cos’altro, fatto è che la partita non è stata delle migliori. Di Mango pur non giocando il suo miglior tennis ha avuto la capacità di essersi adattato alzando il livello ogni volta che ne aveva bisogno. Pirro si trova a suo agio sul veloce, logico quindi che almeno nel primo set, su un campo in terra, ben curato ma lento, abbia avuto qualche problema. Nel secondo ha provato a modificare il suo gioco ma non è riuscito a scombinare le geometrie del pugliese (gioca per Bari, lavora a Andria, ha residenza a Trani) capace di rimettere palle in continuazione e giocare meglio i punti importanti. C’è da dire che il 6-0 del primo set, con 4 games decisi ai vantaggi, è un punteggio troppo severo che non risponde ai reali valori in campo. Il secondo poteva avere un’altra storia quando Di Mango sul 3 -3 e sotto 15-30, è uscito da una situazione intricata rispondendo ad un attacco a rete con uno strepitoso passante di diritto che gli ha consentito di riagganciare il risultato ed evitare un problematico 15-40. Per Pirro, avere quasi due break a disposizione, perdere il punto, il game e i due successivi è stato tutt’uno. Alla fine, molto sereno, esprime volentieri un giudizio sull’incontro: “Emanuele ha imposto il suo gioco puntando tutto sulla rimessa e regolarità con palle liftate, alte, centrali, senza prendere rischi. Ho provato all'inizio a non avere fretta e a scambiare ma alla fine il punto lo vinceva comunque lui. Nel secondo ho attaccato, cercando di prendere la rete appena accorciava ma ha capito e ha alzato la traiettoria tenendomi distante. Credo comunque di avere giocato una buona partita, purtroppo ai miei bei punti seguivano inevitabili errori per i rischi presi: Così è andata... ci riproverò alla prossima!”. Quei rischi che da buon giocatore quale egli è s’è guardato bene da non prendere e che, seppure non utili alla causa, gli hanno fatto ricevere consensi e applausi (team barese compreso).
La firma nella fascia di mezzo, dai 41 ai 50, ce l’ha messa Righetti, giocatore di elevate qualità tecniche, eppure troppo spesso incerto e provvisorio nella concentrazione. Con lui in una partita secca capita che qualsiasi avversario sia pericoloso e capace di fare risultato. Anche questa volta sembrava si proponesse il copione di sempre. Papiro, agonista di prim’ordine, l’ha impensierito non poco portandogli via il primo set. Peccato che all’inizio del secondo sia andato ad impantanarsi in una palla contestata che gli è costata punto e concentrazione, una situazione che ha dato l’opportunità a Righetti, nei due successivi games, di esprimersi con il meglio del suo repertorio. 4.6 6.1 6.1 il risultato finale.
Campione 51/60 ancora Franolli, vincente ormai da una decina d’anni in tutte le categorie dove ha giocato (assoluto a parte). Avversario in finale il modenese Busi, fuori dal campo discreto e tranquillo ma dentro molto competitivo, che non ci sta mai a perdere. E’ finita 6-7 6-0 6-4, dopo oltre due ore. In tutta onestà più per una questione di doti fisiche che di mèra superiorità tecnica.
Il titolo degli over 60 è andato a Cardinali. La sua è stata un’ impresa che ha dimostrato quanto il tennis sia un gioco strano che va molto a sensazioni. Ha rischiato di uscire in semifinale (tie-break 14/12) contro Gerevini (uno che gioca, si diverte senza preoccuparsi mai troppo del risultato) per vincere in finale contro il più tecnico e titolato Gianni Noli. Vinto il primo set 6-3 ha subito un pesante 0-6 nel secondo. Quando la situazione sembrava compromessa e che Noli, sullo slancio, avrebbe potuto gestire agevolmente il tie-break (a 10, con le nuove regole in sostituzione del terzo set), è stato bravo a non arrendersi. Si è concentrato sul gioco senza badare a quello che aveva attorno pensando solo alla vittoria che è arrivata con pieno merito e 3 punti di scarto. Papiro, la rivincita su Righetti se l’è presa alla grande nel doppio assoluto. In coppia con Franolli ha superato il neocampione over 40 sceso in campo (per sorteggio) con Cardinali . Il primo set la “mista”, contro i torinesi, se la sono giocata quasi alla pari. Da dimenticare il secondo con i vincitori inarrivabili per rendimento e per livello di gioco. 7-5 6-2 lo “score” finale.
Nel tennis al femminile migliore assoluta Anna Maria Malinverni che si è aggiudicata sia il singolare che il doppio misto. Se nel singolare, in mancanza della Scrosati “in dolce attesa”, non c’è stata storia, problemi sono venuti eccome dal doppio misto. Ci sono infatti voluti tre set per stabilire chi tra Malinverni-Casiraghi e Busi-Genitoni fosse la coppia migliore. Il risultato di 6-1 3-6 7-5 la dice lunga su quanto l’incontro si sia sviluppato su equilibri delicati. Senza nulla togliere alla coppia vincente, a parziale attenuante, è giusto considerare come Busi-Genitoni siano in fase di costruzione con ancora un anno davanti per trovare intesa e crescere.
A proposito di donne tenniste: positive, piacciono a tutti, sanno comunicare, sono aperte e simpatiche, collezionano amicizie con facilità, giocano “benino” e sono valutate una risorsa per il movimento.
Il titolo a squadre con 120 punti se l’è aggiudicato per la per la nona volta nella storia del campionato il G.S. Torino (Franolli, Papiro, Colò, Caiazzo). Al secondo posto, con 54 il G.S. Milano, al terzo con 56 il G.S. Bari, al quarto G.S. Carrara con 54.
A scorrere i tabelloni, finali a parte, chi ha ottenuto migliori risultati è stato Claudio Vatteroni (Carrara) terzo nel singolare dietro Di Mango e Pirro e, in doppio con Boni, autore di due eccellenti prestazioni contro Caiazzo Colò e Cardinali/Righetti.
La premiazione è stata preceduta da un intervento di Paolo Carli che in qualità di responsabile unico del settore ha inteso complimentarsi con i partecipanti, non tanto per l’impegno messo in campo, quanto per il contributo positivo dato nel trattare argomenti relativi al nuovo regolamento.
Il responsabile tecnico Gianni Noli ha illustrato il programma che la rappresentativa nazionale seguirà in previsione dei campionati europei in Ungheria nel prossimo anno.
Finale col botto con megacena alla “Massseria Limbitello” a Melendugno – Torre dell’Orso (vale assolutamente la pena: www.masserialimbitello. com) con ospiti d’onore il Dr. Antonio Colella e Gilberto Tommasi, rispettivamente Presidente e Direttore sportivo del Circolo Tennis Calimera (impianto sportivo di prim’ordine, grande accoglienza e disponibilità) dove sono state giocate tutte le gare.
Il campionato, 42° della serie, non poteva trovare migliore conclusione.
- Categoria open
- Di Mango (Bari) b. Pirro (Campione d’Italia) 6.0 6.3.
- Categoria over 40
- Righetti (Riccione) b. Papiro (Torino) 4.6 6.1 6.1.
- Categoria over 50
- Franolli (Torino) b. Busi (Modena) 6.7 6.0 6.4.
- Categoria over 60
- Cardinali (Rapallo) b. Noli (Genova) 6.4 0.6 (tie break 10.7).
- Doppio libero
- Franolli/Papiro b. Righetti/Cardinali 7.5 6.2.
- Singolare femminile
- Malinverni (Milano) b. Genitoni (Modena) 6.1 6.1
- Doppio Misto
- Casiraghi/Malinverni (Milano) b. Busi/Genitoni (Modena) 6.1 3.6 7.5
- Classifica a squadre
- 1° Torino p. 120
- 2° Milano p. 64
- 3° Bari p. 56
- 4° Carrara p. 54
- 5° Modena p. 48
- a seguire...
- Riccione
- Palermo
- Rapallo
- Genova
Veniamo ad analizzare l’ottimo comportamento della squadra milanese.
Il Gruppo Sportivo di Milano ha presentato nella terra salentina una rappresentativa deficitaria in alcuni elementi, infatti, Ferruccio BOFFI, veterano e colonna della sezione, assente più che giustificato per un problema di salute, mentre Paolo TODISCO, proprio all’ultimo, ha dovuto rinunciare causa la più classica epicondilite, invece Giovanni GALLI e Roberto CASTIGLIOLA, hanno lasciato momentaneamente le racchette per impegnarsi in una nuova specialità “il cambio del pannolino”. A loro un augurio di pronta ripresa e le congratulazioni per le nuove paternità.
Tutto l’impegno organizzativo, che da anni viene profuso dal responsabile, ha portato ad inserire nel gruppo, ormai più che consolidato, altri due importanti atleti: Francesco TROVATORE (già presente a Valencia negli Europei) e Claudio DE FILIPPO vero esordiente.
Gli atleti meneghini risultano così, da anni, il gruppo più numeroso fra i partecipanti, portando ai campionati italiani, il sano spirito di aggregazione unito al piacere della disciplina sportiva.
Da sottolineare alcuni aspetti tecnici di rilevante importanza, nel torneo over 60 GEREVINI ha combattuto letteralmente con CARDINALI di Rapallo (poi risultato vincitore), perdendo 14 – 12 nel tie break del terzo set. Molto bene anche TROVATORE nell’over 40 (la categoria più corposa), che ha dimostrato i miglioramenti che avevano già dato ottimi frutti a Valencia. Sempre nella stessa categoria Paolo CARLI ha giocato, nonostante i corposi impegni organizzativi di tutto il torneo, un’eccellente semifinale, cedendo al terzo set il lasciapassare a PAPIRO (Tornino) che, nella finale, ha certamente risentito le fatiche lasciando infine lo scettro del migliore a Moreno RIGHETTI (Riccione).
Inaspettata debacle nel doppio della coppia BRAMBILLA – CARLI (risultava essere fra le pretendenti al titolo), che s’è scontrata letteralmente contro il vero e proprio “muro” dell’airone PIRRO, insormontabile a rete e che, con un servizio degno del circuito professionistico, ha portato alla vittoria in un tiratissimo terzo set in coppia con FORNACCA il doppio di Campione d’Italia.
Una particolare sottolineatura al torneo femminile, privo della campionessa SCROSATI, ha visto emergere MALINVERNI che ha regolato le avversarie nella fase a girone, suggellando la supremazia nella finale contro GENTILONI (Modena).
Il doppio misto, per la prima volta presente ai campionati, ha visto vincitori la consolidata coppia CASIRAGHI – MALINVERNI.
Preme sottolineare l’ottimo risultato di squadra, infatti il secondo posto è il meritevole risultato dell’impegno di tutti che ha permesso di sopravanzare titolati gruppi sportivi.
La vera e, per certi aspetti, più importante vittoria è “il gruppo Milano”. Ancora una volta esempio di coesione ha stupito tutti grazie anche al movimento di accompagnatori che riesce a muovere ad ogni manifestazione. Seppur non legati ad un gesto tecnico oppure impossibilitati a giocare perché non vigili, tutti i colleghi, amici e familiari sono la miglior promozione della capacità di socializzazione e ricreativa della sezione tennis del Gruppo Sportivo e Ricreativo della Polizia Locale di Milano.